Giornata
della Memoria
Il giorno 28
Gennaio, in relazione alla “ Giornata della Memoria “, presso l’Istituto Comprensivo
“ Madre Teresa di Calcutta” di Valmontone ed, in particolare, presso la scuola
media “ G. Zanella “, è venuta, in
qualità di testimone della Shoah, la
signora Claudia Finzi.
La signora
Finzi, dopo essersi presentata agli alunni, ha iniziato a parlare con loro dicendo
di essere nata a Bologna nel 1940 da
genitori ebrei nativi di Ferrara, inoltre, ha dichiarato di non aver vissuto la
realtà del viaggio massacrante della
deportazione in Germania e la terribile esperienza del campo di sterminio,
realtà vissuta dal nonno e da alcuni suoi parenti i quali non hanno fatto più
ritorno in Italia. Però ha subito l' irrazionalità, la malvagità e l'orrore
delle leggi razziali e per questo motivo il suo discorso sulla Shoah è stato concentrato sulla discriminazione
razziale. Ha raccontato che a causa delle leggi antiebraiche, suo padre ha
perso il lavoro e sua madre non ha potuto continuare gli studi all’ università e
nel 1943, quando i tedeschi hanno invaso l' Italia, tutta la sua famiglia
è stata costretta a fuggire da Bologna
ed a nascondersi sotto un falso cognome, prima in un paese sull’Appennino
Tosco-Emiliano e poi in una località
della Calabria. Il cognome con il
quale si presentava la sua famiglia era “ Florio “, un cognome di origine
siciliana e sui suoi documenti e sui documenti di suo padre, di sua madre e di
sua sorella doveva comparire che erano persone di etnia italiana. Inoltre, la
signora Finzi ha aggiunto che quando è
nata, nel 1940, sul suo atto di nascita a causa delle vigenti leggi
razziali emanate dal regime fascista nel 1938, è stato scritto: cittadina italiana di padre ebreo
e di madre ebrea. In quel periodo, gli ebrei, ha precisato, dovevano essere
distinti dagli italiani di etnia italiana o meglio dagli italiani di razza
ariana in quanto secondo un'affermazione pseudo - scientifica dell'epoca, le
persone italiane di razza ariana avevano un sangue superiore a quello degli ebrei,
ritenuto sangue inferiore, questa prerogativa toglieva agli ebrei la
possibilità di andare a scuola, di
lavorare, di frequentare luoghi pubblici
come biblioteche, palestre, campi da
gioco, bar, ristoranti, di possedere beni, di sposare e di frequentare italiani
di razza ariana, di farsi aiutare in casa e di farsi curare da persone di razza
italiana ariana, infine, per qualsiasi acquisto non potevano rivolgersi a negozi
italiani. Tutto questo, ha sottolineato la signora, è avvenuto
nell'indifferenza di molti in quanto nessuno ha dato abbastanza importanza alle
leggi razziali che sono state accolte con
superficialità, quindi ha
concluso il suo discorso ammonendo i ragazzi contro l'indifferenza nei
confronti del razzismo, la quale può
portare a situazioni pericolose. Oggi, ha sottolineato Claudia Finzi, ci
sono molti individui che evidenziano sentimenti ed atteggiamenti di rifiuto e di
odio verso gente di etnia diversa e nello stesso tempo, ve ne sono altri che si
dimostrano completamente indifferenti e superficiali nei confronti delle parole
e degli atti di razzismo, atteggiamenti da non sottovalutare in quanto non meno
pericolosi.
Gli allievi hanno ascoltato il
racconto della signora attentamente, dimostrando interesse e rispetto e rilevando che, per la prima volta un testimone della Shoah,
non ha parlato di Auschwitz, ma ha
trattato un argomento diverso: le leggi razziali, argomento, poco affrontato
quando si fa riferimento all'olocausto, ma molto importante in quanto dal
razzismo sono scaturite le deportazioni
nei campi di sterminio.
Hanno partecipato alla
manifestazione gli alunni delle classi seconde e delle classi terze della
Scuola “ G. Zanella “, che hanno accolto la signora con una canzone e con disegni sulla Shoah. La
canzone è stata eseguita da un gruppo di
allievi della scuola sotto la guida dell'insegnante di Musica: Rossella
D'Ambrosi, i disegni sono stati realizzati, in particolare, dai ragazzi delle classi
seconde e delle classi prime con l’ aiuto dell'insegnante di Arte: Leandra
Greci. Molto significativi sono apparsi il trittico
“ un pensiero per la Shoah “ prodotto con semplici post-it di diversa
forma e colore ed il disegno raffigurante un filo spinato eseguito per far
riferimento al filo spinato ad alta tensione con il quale venivano recintati i
campi di sterminio. Poi, alla fine della visita, Claudia Finzi è stata salutata con la proiezione di un video
sulla Shoah realizzato dagli alunni della classe III B e con l'esecuzione della
canzone: “ il bambino nel vento” suonata e cantata da ragazzi delle classi
seconde e delle classi terze.
Ha presieduto la manifestazione la Preside: Professoressa
Antonietta Fusillo e sono intervenuti in qualità di rappresentanti del Comune di Valmontone i signori:
Marco Leone responsabile della pubblica
istruzione e la signora Laura Mujic
delegato alla pubblica istruzione.
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